In realtà, lui instillava nelle piante il timore di Dio.
O meglio, il timore di Crowley.
Ogni due mesi circa, Crowley selezionava uno degli arbusti che crescevano troppo lentamente, che ingiallivano, appassivano, o che semplicemente non avevano un bell’aspetto, e lo mostrava agli altri.
“Dite addio al vostro amico” dichiarava. “Purtroppo bisogna darci un taglio…”
Poi usciva dall’appartamento portando con sé la pianta disobbediente, e rientrava più o meno un’ora più tardi con un grosso vaso da fiori vuoto, che avrebbe sistemato in qualche punto strategico della casa.
Le sue piante erano le più lussureggianti, le più verdeggianti e le più belle di tutta Londra.
E le più terrorizzate.
Buona apocalisse a tutti, Neil Gaiman e Terry Pratchett